Settembre in Santa Chiara: la Noci angioina
Estremamente interessante e seguito da un folto ed attento pubblico il terzo incontro del ciclo di conversazioni storiche “Settembre in Santa Chiara”.
Sull’argomento della serata, “Noci in età angioina”, sono intervenuti l’architetto e storico del territorio Francesco Giacovelli e il direttore del Gruppo Umanesimo della Pietra Domenico Blasi.
Giacovelli ha brevemente illustrato la genesi dell’impianto urbano di Noci dalle origini al XVI secolo. Il primo vero agglomerato di case del casale si estende tra la chiesa di Santa Maria delle Noci e la torre grande che sorge presso l’attuale largo sottotenente Rotolo. Tra XIV e XV secolo Noci consolida e amplia la sua configurazione urbana e l’identità civile e culturale. Con la grande torre, eretta nel 1372, e gli sviluppi successivi da casale, indistinto agglomerato di case, diviene terra, un abitato circondato da mura ed insistente su un distinto territorio.
Blasi, con chiarezza e in sintesi, ha delineato il quadro della situazione generale della Puglia e in particolare del feudo della Contea di Conversano e del Principato di Taranto in età angioina. Ha evidenziato come su ampi periodi del medioevo non si hanno documenti storici e come la storiografia nel corso dei secoli sia stata inquinata da leggende, false narrazioni, superficialità e, in alcuni casi, interesse ad occultare il vero da parte di quanti, quasi sempre a livello amatoriale, si sono occupati di fare storia. Ha ribadito il falso storico relativo alla fondazione nel 1316 della chiesa di Noci ad opera del principe di Taranto Filippo I d’Angiò, personaggio controverso e che in quel periodo storico era lontano da Noci in altre faccende affaccendato.
Alla conversazione erano presenti, tra gli altri, Domenico Nisi, sindaco di Noci, e rappresentati del Gruppo Umanesimo della Pietra tra i quali il presidente Riccardo Ippolito, Cristina Ancona e Giovanni Liuzzi. Quest’ultimo ha preso la parola per segnalare alcune occasioni in cui i suoi studi si sono incrociati con avvenimenti legati a Noci. Ad esempio quando, consultando documenti di rara reperibilità, ha appreso che nel terzo decennio del XVI secolo effettivamente arrivarono a Noci alcuni Cappelletti, soldati mercenari di origine balcanica assoldati dai Francesi contro il Regno di Napoli.
Il direttore della Biblioteca comunale Giuseppe Basile nel chiudere l’incontro ha evidenziato come ci sia ancora tanto bisogno di indagare e studiare per scoprire la storia del nostro territorio e di come sia necessario un approccio rigoroso e interdisciplinare. Nel ringraziare i presenti ha elogiato il lavoro del Gruppo Umanesimo della Pietra che ha contribuito non poco a far luce sulla storia della comunità nocese.